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martedì 25 maggio 2010

Almost famous

Anno: 2000.
Regia: Cameron Crowe.
Interpreti: Patrick Fugit, Kate Hudson, Billy Crudup, Frances McDormand.

Un ragazzetto del liceo, votato a non si sa quale santo in Paradiso, riesce a diventare inviato della mitica "Rolling Stone" per scrivere una prima pagina sulla band emergente "Stillwater": accodatosi al di questa entourage, si lascia alle spalle la madre iperprotettiva e la cerimonia del diploma, diventando testimone oculare di quella che, secondo Crowe, è stata l'agonia del rock. Groopie sfacciatamente romantiche nonostante un atteggiarsi cinico, alcool, droga, soldi, competizione, tradimento e qualunquismo vengono timidamente notati e criticati dal giovane William, sempre confuso da quel caos di ragazze e chitarre, ma che riesce persino ad arricchirsi in quest'esperienza così potenzialmente distruttiva.
"Almost famous" brilla per l'eccelsa colonna sonora anni '70, anche se, per la verità, i pezzi inventati ad hoc per gli inesistenti "Stillwater" hanno poco da invidiare in quanto a bellezza a quelli originali.
Ottimamente recitato, ben diretto, anche se a mio parere è un po' limitato da quella dilatazione temporale che soffro nella regia di Spielberg (non credo a caso, visto che è produttore di questo film), da un finale vagamente retorico e da una cicciuta edulcorazione sullo zeitgeist degli anni '70.
Interessante il punto di vista della narrazione, in mano a un critico ragazzino, piuttosto che a quello stra trito della band emergente che lotta per realizzare un sogno. Aggiungo che la storia è autobiografica (che invidia!), ricalcando molti eventi personali di Crowe, compresa la scena pazzesca ad alta quota con turbolenza.
Promosso con lode.


Voto:



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