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lunedì 26 ottobre 2009

Vital


Anno: 2004
Regia: Shinya Tsukamoto
Interpreti: Tadanobu Asano, Kiki, Nami Tsukamoto, Ittoku Kishibe.

Un promettente studente di medicina è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale, nel quale la sua ragazza ha perso la vita. Una volta risvegliatosi dal coma è affetto da totale amnesia, ma spinto dai genitori, cerca comunque di ritornare alla normale vita universitaria. Le sue immense doti non lo tradiscono ed egli rimane futuro medico provetto, nonostante sia messo a dura prova quando il destino beffardo gli fa trovare sul tavolo operatorio, da sezionare per il semestre di anatomia, proprio il cadavere della sua fidanzata.
Comincerà così, fra i ricordi che lentamente riaffiorano, un viaggio maniacale e visionario, ed insieme freddamente razionale, alla ricerca di corrispondenze fra amore spirituale ed amore fisico, o più letteralmente anatomico: un amore che lentamente si consumerà come un rito, fino alla sezione del suo capillare più piccolo, al disegno dettagliatissimo d'ogni suo tessuto.
Oltre all'originalità della metafora sulla quale è costruito, di questo film ho adorato il racconto dell'intima elaborazione di un dolore mai palesato agli altri e non per questo represso, dolore che non si lascia andare alla disperazione, ma che nemmeno rifiuta i suoi lati più oscuri: il protagonista cede più volte ai ricordi ed alle visioni, fino a ritagliarsi, nella sua testa, un piccolo pezzettino di mondo solo per sé e per il suo Amore perduto, un mondo ch'egli è riluttante a condividere anche con la sua nuova compagna, pur semplicemente meravigliosa nel senso più esteriore del termine.
Una lunga poesia che il regista racconta, quasi accompagna, con tecniche più che mai discrete e silenti, tese a non intaccarla, a non invaderne lo scorrere armonioso.
Da vedere.

Voto:



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