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domenica 12 settembre 2010

La parola ai giurati


Anno: 1997
Regia: William Friedkin
Interpreti: Jack Lemmon

Una volta tanto ho scelto ciò che mi ha offerto la tv, ed è stato questo "Twelve Angry Men", film già visto anni or sono e che ha solleticato nuovamente il mio interesse.
C'è da dire che la presente recensione parte già zoppa, avendo come oggetto un film per la tv che in realtà è un remake dell'omonimo girato nel 1957 da Sidney Lumet, interpretato da Henry Fonda, pluripremiato ed osannato con voti altissimi sull'Internet Movie Database: dato che il punto forte dell'opera è sicuramente la sceneggiatura e la sua originalità, direi che prima o poi un'occhiatina all'originale andrà data, anche se questa versione di Friedkin ("L'esorcista", "French Connection", il recensito "Bug"), con Jack Lemmon tra i protagonisti, merita sicuramente rispetto.
Il film è ambientato interamente in una stanza, dove dodici giurati si riuniscono per decidere il verdetto di un processo per omicidio di primo grado. Le iniziali convinzioni di undici di loro verranno progressivamente messe in dubbio ed intaccate dall'unico non-colpevolista (più che innocentista), fino ad insinuare il "ragionevole dubbio"...
Come detto, un'opera coraggiosa che sfrutta al minimo le infinite possibilità artistiche ed espressive offerte dalla settima arte, concentrandosi soltanto su dialoghi (molto ben scritti), interpretazione (buona per la maggior parte degli attori) e giochi minimali, ma sicuramente capaci, di inquadrature.
Interessante esperimento formale, ammesso che non si soffra di claustrofobia cinematografica e si tolleri la dialettica fine a se stessa!

Voto:


1 commento:

  1. ciao, sono luca di Cinemagnolie. Originale e interessante il tuo sito. ti ho aggiunto volentieri tra i siti amici. Continuerò a leggerti.

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