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lunedì 22 marzo 2010

Alice in Wonderland


Anno: 2010
Regia: Tim Burton
Interpreti: Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter

Non sempre la delusione sta nel semplice tradimento di un'aspettativa.
Pur prescindendo dal fascino che il binomio Tim Burton/Lewis Carroll susciterebbe in chiunque, dalle nuove (seppur artisticamente discutibili) prospettive visionarie aperte dall'ormai inflazionata tecnologia 3D, dall'attesa creata da un trailer meraviglioso in circolazione ormai da quasi un anno...prescindendo dunque da qualsiasi aspettativa (in questo caso inevitabilmente altissima e dunque più difficile da soddisfare), Alice in Wonderland è e rimane un film brutto. Brutto e noioso. E soprattutto inutile.
Non credo sia il caso di soffermarsi sulla discutibilità della trama, di per sé quantomeno "artificiosa" nel suo ridursi ad una ritrita lotta fra Bene e Male il cui esito sarà non solo scontato, ma addirittura anticipato già all'inizio della pellicola; nemmeno vale la pena infierire su un uso del tridimensionale assolutamente accessorio (su questo mi viene addirittura da rimpiangere Avatar) e sicuramente figlio non di una scelta artistica, ma solo di un trend del tutto contingente...queste, al limite, potrebbero essere debolezze concedibili (ma proprio al limite!) ad un'opera patrocinata dalla Disney e rivolta ad un pubblico più che mai vasto in tutti i sensi.
Ciò che è imperdonabile, a mio giudizio, è la totale assenza di magia della pellicola tutta.
Dopo un inizio, se vogliamo, piuttosto fedele al soggetto (anche e soprattutto a livello visivo), il Tim Burton che avrebbe dovuto accompagnarci per mano in quel "paese delle meraviglie" al quale solo lui e pochi altri avrebbero potuto aggiungere qualcosa d'interessante (almeno a livello rielaborativo, se non creativo), sembra egli stesso perdervisi: vi si perde tra gag più o meno azzeccate, personaggi che di interessante hanno quasi esclusivamente gli aspetti aderenti agli originali e poco altro, visioni per nulla strabilianti o particolari (anzi, molte scopiazzate dal cartone animato originale Disney), atmosfere alla cui piattezza devono arrendersi anche le musiche ed i classici coretti lirici del fedelissimo compositore burtoniano Elfman, il quale stavolta non riesce a metterci del suo...per intenderci: senza andare a scomodare quel Big Fish cui i Burton-aficionados, parlando del regista di Burbank, fanno sempre riferimento quale termine di paragone ed esempio di genialità cinematografica...ecco ciò di cui sto parlando:




Pausa.
Non voglio vendermi come conoscitore/esperto/esegeta della complicatissima opera letteraria di Lewis Carroll, anzi...confesso di non esserlo per nulla, ed è per questo che non mi sento di confrontare direttamente soggetto originale e film passando in rassegna tematiche socio-psico-logiche profonde, reali presunte o sottese, eventuali simbolismi/simbolicità, giochi linguistici o quant'altro...non giudicherò nello specifico l'Alice di Burton (interpretata comunque male), nè il suo Cappellaio o la sua Regina di Cuori (buoni invece Johnny Depp ed Helena Bonham Carter) in quanto personaggi più o meno fedeli o azzeccati: mi sento soltanto di ripetere che, una volta crollate tutte le aspettative e con le premesse di cui sopra, da profano, mi sarebbe piaciuto tanto godermi semplicemente un po' di magia, e che nella Burtonland non ne ho trovata neanche un pochetto. Beh, se devo essere sincero, sono stato oltretutto spiazzato dal fatto che nella Burtonland ho trovato anche poco, pochissimo Tim Burton!

Voto:



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