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lunedì 5 aprile 2010

On Evil Grounds


Anno: 2007.
Regia: Peter Koller.
Interpreti: Aleksandar Petrovic, Brigit Stauber.

Quando la Pasqua ti annoia oltremodo e vai a cercarti un'esperienza cinematografica "alternativa" per far passare il tempo...ebbene, potresti scoprire quasi per caso nuovi e (da te) finora inesplorati orizzonti della settima arte, oppure ritrovarti a rimpiangere gli interminabili pranzi coi parenti ed il finto interesse collettivo di fronte alla sorpresa nascosta nell'uovo di cioccolato del più piccino.
Con questo "On Evil Grounds", a me è successa la seconda che ho detto.
La mia attrazione (ahimè sempre più fatale) per il genere horror, incoraggiata anche da recensioni piuttosto positive scorte qua e là nel web, alcune delle quali che scomodavano nomi e paragoni piuttosto impegnativi (Stone, Cronenberg, Kitano, Leone...), mi ha portato a dare una possibilità a questa produzione low-cost austriaca, per poi trovarmi a pentirmene amaramente in un senso che, a posteriori, posso soltanto definire irritante. Irritante perché, ora che ne scrivo, mi rendo conto di come questo film mi stia privando anche della gioia fine a se stessa di poterlo stroncare in toto su un blog di cinema qualsiasi come questo, di fronte ad un pubblico di sparuti lettori: purtroppo per me, On Evil Grounds è un film girato con inaspettata sapienza registica per un giovane esordiente che, con quattro soldi ed attori non professionisti, dimostra talento e potenzialità davvero interessanti. La fotografia, la gestione degli spazi e l'uso di certe inquadrature, alcune trovate narrative, seppur qua e là esplicitamente ispirati ad altri autori, hanno sicuramente il loro perché.
Quello che mi ha fatto rimpiangere suddetti cliché pasquali, è semplicemente tutto il resto, a cominciare dalla catalogazione nel genere horror. O meglio, gli ingredienti dell'horror ci sarebbero tutti: la giovane coppia che cerca casa e si mette nelle mani di un viscido agente immobiliare, il quale si scoprirà essere "socio" di uno psicopatico che rapisce e tortura i possibili acquirenti, è quanto di più classico gli amanti del genere potrebbero ritrovare. Sennonché, tutto in questo film è improvvisamente -e quasi subito- stravolto, allo scopo di stupire, disorientare, (forse) divertire lo spettatore: le sprovvedute vittime non sono né tanto sprovvedute né troppo vittime, il cattivo è una ridicola caricatura di sé stesso, alcune delle vittime "collaterali" sono talmente stupide da meritare la morte oltre ogni aspettativa...Mostrandoci tutto ciò, la pellicola vira così su scenari surreali e di esplicita presa in giro del genere che, viste le premesse, appaiono francamente troppo, soprattutto agli occhi di uno spettatore cui si è inizialmente fatto "annusare" tutt'altro. Oltretutto, anche quel parlato austriaco così caricaturale (che io sappia non esiste una versione doppiata in italiano di questo film) ci mette del suo, facendo sembrare il tutto anche molto, troppo "krukko", kitsch oltre i limiti della decenza!
Durante quell'interminabile inseguimento stile "Tom e Jerry" fra il cattivo e la sua preda (e dico Tom e Jerry non a caso: il regista stesso sembra averli chiamati in causa quale fonte d'ispirazione), confesso che il mio LCD si è salvato per miracolo da una gragnuola di ovetti di cioccolata.

Voto:




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