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mercoledì 4 novembre 2009

Viaggio a Tokio (Tokyo monogatari)

Anno: 1953.
Regia:Yasujiro Ozu.
Interpreti: So Yamamura, Chishu Ryu, Chiyeko Higashiyama, Kuniko Miyake, Setsuko Hara.

Lo scenario di Ozu è un Giappone post bellico, che ancora si nutre di tradizione, ma che si apre di giorno in giorno all'occidente, perdendo lentamente la sua forma, il suo rigore, i suoi significati intimi.
E' la malinconia del cambiamento il vero protagonista di quest'opera, evocata dal viaggio a Tokio degli anziani coniugi Hirayama, intrapreso da un lontano villaggio per ritrovare i figli, ormai adulti e realizzati sia dal punto di vista familiare che professionale. Ciò che li accoglierà nella grande città non sarà la tenera devozione e il rispetto loro dovuti, ma disattenzione, noncuranza, irritazione causata dallo sconvolgimento del quotidiano che la presenza di ospiti comporta. E' il profondo cambiamento del Giappone moderno che disorienta i due anziani genitori: abituati, e da questa isolati, a una vita rurale ancora secondo dettami antichissimi, vedono quei figli, cresciuti secondo la tradizione, ora fasciati da abiti occidentali, condizionati dal tempo, dall'avidità, dall'ambizione, farsi egoisti, superficiali e irrispettosi.
Amo di questo film il fatto che non porta a un facile retorica: il cambiamento sociale viene rappresentato come oggettivo ed irreversibile, e i protagonisti non lo criticano, semplicemente lo soffrono e accettano, in modo delicato, intimo.
"Viaggio a Tokio" ha una struttura equilibrata e semplice: i personaggi, con i loro sentimenti e simbolismi, sono ben interpretati dalle capacità degli attori (a questo proposito, è da ricordare la recitazione di Setsuko Hara, che ritroveremo, splendida, in "Tarda Primavera"), il tempo sfila lento e ordinato, grazie a inquadrature immediate e di facile lettura.
Per gli amanti del genere, questa pellicola è assolutamente da vedere, anche se la sua lunghezza (135 minuti in giapponese sottotitolato) e il suo mancato restauro ne rendono la visione oggettivamente impegnativa.


Voto:

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